I nubifragi stanno effettivamente aumentando in frequenza ed intensità o è solo l’aumento della nostra attenzione a dare questa sensazione? Per dare indicazioni quantitative serviva una banca dati nazionale. Questa banca dati è diventata realtà grazie al lavoro di PhD di Andrea Libertino ed è stata chiamata I-RED. Aggiornamento: nel dicembre 2020 è stata pubblicata la nuova versione del database (I2-RED), grazie al lavoro di Paola Mazzoglio.
E’ quindi possibile condurre studi sistematici scala nazionale sui nubifragi dell’ultimo secolo. Geophysical Research Letter ha pubblicato un’analisi che esamina anche l’andamento temporale dei superamenti di record (record-break) che avvengono quando viene superato il valore massimo assoluto -in tutta Italia e a partire dall’inizio delle misure- di precipitazione in d ore. Questa analisi consente di verificare se si possono considerare in aumento le frequenze delle ‘bombe d’acqua’ quali effettivamente sono i nubifragi da record. Un costante trend crescente nella frequenza di record-breaking è avvertibile negli ultimi decenni, anche se non ancora statisticamente significativo (riquadri in basso). L’intensità dei nubifragi è invece in evoluzione nel tempo. In alcune aree del paese gruppi di stazioni mostrano trend crescenti significativi (triangoli rossi) e la loro correlazione spaziale richiama l’attenzione sull’aumento della pericolosità di questi fenomeni in queste regioni. In altre, invece, con i dati 1925-2015, non si ritrova aumento ma piuttosto una diminuzione delle intensità estreme (triangolo ed aree blu). La natura, la rilevanza e la distribuzione spaziale di tali trend sono strettamente legate alla durata considerata (la mappa è relativa ai nubifragi di 1 ora) e quindi ai diversi meccanismi di generazione delle piogge torrenziali, oltre che alle caratteristiche orografiche dell’area in analisi.
Rendere disponibili a tutti gli Annali Idrologici e soprattutto la “Pubblicazione n. 17” è un modo banale ma concreto per aiutare il paese a dotarsi del livello minimo di dati idrologici e climatologici degno del suo rango, e anche della tradizione degli ingegneri idraulici italiani.
Con la pubblicazione dei metodi utilizzati per compilare il lungamente atteso Database Nazionale degli Estremi Pluviometrici, denominato I–RED, si mette un tassello verso una riconciliazione idrologica nazionale.
E’ ora di intraprendere iniziative per una solidarietà idrologica e climatologica delle Regioni Italiane. Abbiamo bisogno di dati omogenei a scala nazionale per conoscere il nostro clima ed i suoi cambiamenti. Noi ci siamo.
Libertino A., D.Ganora and P. Claps. Technical note: Space-time analysis of rainfall extremes in Italy: clues from a reconciled dataset. Hydrology and Earth System Sciences 2018, 22, 2705-2715, doi: 10.5194/hess-22-2705-2018
Venerdì 4 Novembre 2016 – ore 9:00 Auditorium della Città Metropolitana, C.so Inghilterra n.7, Torino
Seminario: “Il dialogo interdisciplinare a supporto della progettazione delle opere idrauliche”
L’evento di Torino, curato dal Prof. Pierluigi Claps del DIATI, in collaborazione con la Commissione Protezione Civile dell’ordine degli Ingegneri di Torino, intende stimolare una discussione sulla collaborazione auspicabile tra esperti di varie discipline in ordine alla migliore riuscita del progetto di interventi per la mitigazione del rischio alluvionale. E’ attuale il riferimento alle linee guida di #ItaliaSicura per la programmazione e la progettazione degli interventi di contrasto al rischio idrogeologico.
L’evento si inserisce in una serie di 20 seminari coordinati, che avverranno in contemporanea in diverse sedi universitarie e enti di ricerca su tutto il territorio nazionale, su iniziativa del Comitato Firenze 2016, del Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia (CINID) e del Gruppo Italiano di Idraulica (GII), con l’obiettivo di offrire un’ occasione di ricordo e approfondimento, in ricorrenza delle alluvioni del 4 novembre 1966 a Firenze (e 2011 a Genova).
Maggiori dettagli sul seminario di Torino sono reperibili a questo link.
Il 12 Gennaio 2016 dalle 16.00–17.30, nell’Aula Magna del Politecnico di Torino, si terrà una Conferenza-Dibattito destinata agli studenti magistrali dei corsi di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio ed Ingegneria Civile.
Il sottotitolo è “Cantieri, regole, etica ed opportunità di lavoro in ambito di protezione e prevenzione dal rischio idrogeologico“.
Sono invitati a parlare gli ingegneri: GIOVANNI MENDUNI: Unità di Missione sul Dissesto Idrogeologico (Presidenza del Consiglio dei Ministri) PASQUALE VERSACE: Commissione Grandi Rischi (Dipartimento nazionale della Protezione Civile)
ANDREA GIANASSO: Consiglio Nazionale Ingegneri – GDL “Etica” e “Ingegneria Forense”.
L’invito a partecipare è esteso a tutti coloro che studiano e lavorano al Politecnico.
E’ stato creato a Febbraio al Politecnico di Torino un nuovo gruppo studentesco, con lo scopo di lavorare a progetti di disseminazione della cultura dell’autoprotezione dal rischio alluvionale. I progetti sono tendenzialmente rivolti alle scuole medie inferiori, dove si creano i primi presupposti di responsabilità e maturità da parte degli alunni della scuola dell’obbligo. Il gruppo è formato da 25 studenti, provenienti da 7 aree culturali del Politecnico e dell’Università di Torino (DAMS).
Informazioni e riferimenti saranno sono reperibili sul sito del gruppo: http://www.milegoalterritorio.it/
e sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/sosalluvione
Undici gruppi di studenti del secondo anno di laurea specialistica in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio hanno approfondito temi, scelti da loro stessi, aventi come base comune il rischio alluvionale. I loro lavori sono consultabili ai links che seguono.
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Titolo
Componenti gruppo
Link
1
Rischio alluvionale in area costiera
Mennuni, Mascia
2
Dal remote sensing ai droni post-alluvione
Piovano, Miniussi, Cottini, Morello
3
Il Mose a Venezia
Pace, Orofino, Fellini
4
Rischio collegato alle dighe in materiali sciolti
Orlandini, Dutto
5
Mappatura preliminare di pericolosità idraulica collegata alle opere in alveo
Nanni , Vallivero, Lo Bianco
6
Prodotto di comunicazione del rischio per finalità di autoprotezione
Cornaglia, Costamagna, Degioanni, Gioannini
7
Citizen fed demonstrator application (Genova)
Misurale, Forbino, Damele, Denegri
8
Rischio di Jökulhlaup in Valle d’Aosta
Chaussod , Barrel, Pascal, Ravasio
9
Vegetazione riparia ed interazione con le piene
Godio, Massarotto
10
Dalla scala meteorologica sinottica alla mesoscala per spiegare la provenienza dei fenomeni estremi
Iavarone, Patino, Davila
11
Valutazione preliminare a grande scala della pericolosità idraulica (Colombia)
Saldarriaga, Cardenas, Chartier
12
Problematiche idrauliche della città di Cali
Clement, Avella, Alvarez, Carmona
13
Catena del servizio idraulico di piena (Piemonte): meteo
La 68ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2015 Anno Internazionale dei suoli (IYS) (A /RES/68/232).
L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) è l’organizzazione indicata per l’attuazione del IYS 2015, nel quadro del partenariato globale del suolo e in collaborazione con i governi e il segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione (vedi iniziative qui).
L’IYS 2015 mira ad aumentare la consapevolezza e la comprensione dell’importanza del suolo per la sicurezza alimentare e le funzioni essenziali degli ecosistemi. Un filmato (‘Let’s Talk About Soil‘) che rappresenta efficacemente le funzioni dei suoli è stato recentemente prodotto, anche in lingua italiana.
Disponibile il rapporto tecnico sul secondo cantiere di lavoro degli studenti di Protezione Idraulica del Territorio, svoltosi a Vietri sul Mare nel Gennaio 2014. Relazione scaricabile da questo link