MAURIZIO
SAVINA
Nel corso degli ultimi decenni l’accoppiamento tra
suolo ed atmosfera ha acquisito un ruolo di primaria importanza nell’ambito
delle scienze ambientali, in quanto un progresso nella ricerca in questo campo
può fornire importanti contributi nella comprensione dei fenomeni meteorologici
e dei processi idrologici. Questo lavoro si propone come contributo alla
ricerca scientifica nell’indagare l’effettiva esistenza e l’entità del legame
tra le condizioni di umidità del suolo e l’innesco di fenomeni di pioggia nel
periodo estivo, quando le condizioni energetiche dell’atmosfera sono tali da
massimizzare l’interazione con la superficie terrestre. Questo studio prende
spunto da due recenti pubblicazioni, entrambe degli studiosi Findell ed
Eltahir, che proposero un modello previsionale mirato ad individuare l’esistenza
di un feedback, tra precipitazione ed umidità del suolo, in funzione delle
condizioni atmosferiche di prima mattina. Il lavoro qui proposto analizza
cinque stazioni di misura situate in cinque stati nella zona centrale degli
Stati Uniti d’America (Illinois, Kansas, Missouri, Nebraska e Ohio). Da esse
sono state acquisite le serie storiche dei dati di radiosondaggio atmosferico e
altezza di pioggia oraria.. Si sono anche adottati dati di umidità del suolo a
scala giornaliera, calcolati per regioni climatiche omogenee presso il
Dipartimento di Agricoltura statunitense. Il periodo di osservazione dei dati utilizzati
è mediamente pari a trenta anni. Gli eventi di pioggia sono stati raggruppati
in diverse categorie con simili caratteristiche di risposta alle condizioni del
suolo, grazie a due diversi schemi di classificazione, in funzione di parametri
atmosferici (i.e. Convective Triggering Potential, Convective Available
Potential Energy, Convective Inhibition, Humidity Index modificato). Si è quindi
indagata l’esistenza di feedback per mezzo di tre categorie di strumenti
statistici applicati a ciascuna tipologia di pioggia individuata, in funzione
delle precedenti condizioni di umidità del suolo. Due di essi sono analisi
regressive lineari (regressione lineare generalizzata e regressione lineare
robusta), mentre il terzo (test di uniformità valutato sulle statistiche di
Cramér-von Mises e Kolmogorov) permette di individuare anche comportamenti non
lineari. I risultati ottenuti mostrano una buona attendibilità del modello di
Findell ed Eltahir, ma sottolineano una marcata variabilità della risposta sia
a livello interannuale che infrastagionale (valutata su tutti gli anni a
disposizione). In aggiunta, va evidenziato come il fenomeno di autocorrelazione
delle piogge, dovuto a forzanti atmosferiche di grande scala, giochi un ruolo preponderante
che rende difficoltosa l’individuazione del vero feedback presente tra umidità
del suolo e fenomeni convettivi locali.