BERARDI
MARCO
La
valutazione dei deflussi in bacini non strumentati
trova naturale collocazione nelle pianificazioni a grande scala,
nazionale o
regionale. In questi casi i livelli tecnologici oggi disponibili nel
rilievo e
nella rappresentazione dei dati territoriali, consentono un elevato
dettaglio
spaziale di ricostruzione di portate caratteristiche, quali portate di
piena o
di magra con fissato periodo di ritorno o distribuzioni di
probabilità delle
piene o dei deflussi
giornalieri.
Al fine di caratterizzare i deflussi in
bacini non strumentati è necessario dunque l’ampliamento
ed approfondimento
della conoscenza relativa alle caratteristiche
fisico climatiche dei
bacini idrografici. Per raggiungere tale
finalità, in molti paesi avanzati
si sono costituiti sistemi di bacini idrografici per i quali si
è proceduto
alla definizione di indicatori per la classificazione dei bacini stessi.
La
costituzione di un database organico,
omogeneo e basato su un campione significativo di caratteristiche
fisico-climatiche di bacini idrografici risulta essere,
pertanto, il primo obiettivo
da raggiungere, per poter poi procedere, con la definizione dei criteri
per la classificazione
degli stessi. Il presente lavoro di Tesi si colloca in una fase
intermedia tra
le due elencate, ovvero quella in cui, a partire da un sistema di
bacini
idrografici italiani definiti, risulta necessario associare a ciascun
bacino
una serie di informazioni.
La
definizione di criteri per la classificazione dei
bacini, risulta essere di particolare importanza nel contesto italiano,
caratterizzato da elevata eterogeneità di tutte le componenti
fisico-climatiche (chiamate nel seguito “descrittori”).
Infatti, la
significatività delle differenze in senso idrologico o
morfologico tra bacini,
può essere indagata tramite l’esame dei legami
esistenti tra portate
caratteristiche (es. portata indice) e parametri descrittori.
In questo
senso risulta fondamentale la conoscenza della morfologia del
bacino.
Questa viene rappresentata con parametri altimetrici, di forma, o
relativi alla
geomorfologia delle reti idrografiche. Questo, è uno dei
temi che viene
affrontato nel presente lavoro (Capitoli 3 e 4),
relativo alla distribuzione
percentuale delle varie regioni morfologiche presenti,
o di quale
sia, la classe morfologica prevalente. Si
vedrà come tali informazioni,
sono ricavabili attraverso l'uso congiunto di un modello
digitale del
terreno e della trasformata wavelet
multirisoluzione. Queste
informazioni completano il quadro dei parametri morfometrici,
come ad
esempio, i fattori di forma del bacino, la rete di drenaggio, lo
spartiaque
superficiale, la curva ipsografica, la densità di drenaggio
e molti altri
ancora. Tali parametri, in particolar modo quelli che mettono in luce
la natura
frattale del reticolo di drenaggio, sono necessari alla
modellistica
idrologica. Molte
delle informazioni che
consentono di caratterizzare un bacino, sono contenute
in immagini
raster, o per meglio dire in cartografie digitali.
Nel
presente lavoro, attraverso il loro utilizzo, ci
si prefigge lo scopo di estrarre le informazioni in esse contenute,
ovvero il contenuto
numerico, per mezzo del quale potranno essere derivati
dei valori
caratteristici, da associare ad una serie di bacini. Il fine
è quello di popolare/ampliare
il database costruito per il CUBIST Information
System (facente
parte di un progetto di ricerca scientifica nazionale,
[www.cubist.polito.it]).
Il tutto, verrà effettuato attraverso una procedura
automatica mediante
l'utilizzo di software open-source.
Il
progetto CUBIST (Characterisation
of Ungauged
Basins by Integrated
uSe of hydrological Techniques)
è un Progetto di Ricerca scientifica di Interesse Nazionale
(PRIN) promosso dal
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca che vede
interessate
cinque università italiane: il Politecnico di Torino, che ne
è l’ente
coordinatore, l’Università della Basilicata, il
Politecnico di Bari, l’Università
di Trento e l’Università di Bologna. Obiettivo
dell’attività di ricerca è
fornire contributi innovativi alla caratterizzazione dei
deflussi fluviali
in bacini non strumentati attraverso l’integrazione di metodi
statistici data-based
e di analisi di processi idrologici di base. La proposta di
ricerca si
inquadra sia in relazione alle peculiarità delle
caratteristiche fisiche e
climatiche del territorio italiano, sia per gli approcci metodologici
previsti,
negli obiettivi del gruppo di lavoro sulla Prediction in Ungauged
Basins (PUB),
costituito in seno all’IAHS (International Association of
Hydrological
Sciences), cui appartengono tutte le Unità di Ricerca
coinvolte nel Progetto.
Il
sistema dei Bacini Italiani (IBS) è basato su un
campione iniziale di oltre 600 bacini estratti dalla Pubblicazione n.17
del
Ministero dei Lavori Pubblici (1934-1970), e dal Progetto VAPI del
GDNCI
[http://www.gndci.cnr.it/it/vapi/welcome_it.htm]. Da tale insieme
è stato
estratto un campione di 356 bacini aventi una consistenza di almeno 10
valori
di massimi annui di portate al colmo di piena. Per la gestione
informatizzata
del sistema IBS è stato creato il Sistema Informativo CUBIST
(CIS), sviluppato
con strumenti Free e Open Source utilizzando
solo formati non
proprietari. La sua struttura è compatibile con
quelle dei database
ArcHydro e HIS usati nel CUAHSI (Consortium of
Universities for the
Advancement of Hydrologic Science, progetto internazionale di punta per
lo
sviluppo dell'idrologia dei bacini).
In
questo lavoro ci si è inseriti nelle fasi di
sviluppo del progetto concernenti la caratterizzazione fisico-climatica
dei
bacini, operando su due livelli. Il primo ha riguardato la costruzione
di
parametri medi o di distribuzione di frequenza di grandezze
spazialmente
variabili (raster) su tutti i bacini del sistema. Ciò
è avvenuto con la costruzione
di procedure informatizzate compatibili con i sistemi in uso nel CIS.
Il
secondo è consistito nel proseguimento di un lavoro di
caratterizzazione
morfologica del territorio nazionale. Per questa attività si
sono sviluppate
procedure di gestione di uno schema di suddivisione del territorio in
zone
morfologiche. Si è svolta, inoltre, una applicazione al
territorio della
Regione Piemonte, che ha fornito gli elementi necessari alla scelta
della
risoluzione più efficace per le diverse tipologie di forme
del territorio.