BARTOLINI ELISA

La variabilità interannuale della precipitazione invernale sull’Arco Alpino è stata studiata utilizzando le serie storiche di precipitazione del database CRU TS 1.2, assemblato omogeneizzando su una griglia spaziale uniforme numerose serie storiche di precipitazione misurate ai pluviometri. Tali serie sono state temporalmente assimilate sino a coprire 100 anni di osservazioni.

I dati interpolati sono stati validati per determinare la capacità di rappresentare la variabilità reale dei dati di precipitazione.

Successivamente, attraverso il Rank Correlation Test di Spearman, sono state investigate le connessioni esistenti tra la precipitazione mensile e tre sistemi di variabilità atmosferica, la North Atlantic Oscillation, la Arctic Oscillation e la East Atlantic West Russia.

Per caratterizzare anche la disponibilità idrica della Regione Alpina sono stati determinati due indici: l’equivalente in acqua dei volumi di neve accumulati durante l’anno idrologico e lo Standardized Precipitation Index (SPI), tradizionalmente considerato un indice di siccità ma particolarmente adatto a descrivere anche i periodi umidi. Anche questi indici sono stati relazionati agli schemi di circolazione atmosferica a grande scala.

I risultati delle correlazioni consentono di evidenziare significative connessioni tra alcune aree del Continente Europeo e le anomalie atmosferiche. Tuttavia la Regione Alpina si caratterizza come zona di transizione tra il Nord e il Sud dell’Europa, dove interagiscono contemporaneamente più fattori di variabilità climatica.