ALFIERI LORENZO
La presente tesi di laurea mira ad analizzare
una valle alpina, soggetta a cospicui prelievi di risorse idriche dalla propria
rete idrografica, finalizzati alla produzione di energia mediante un complesso
sistema di centrali idroelettriche. Si tratta del bacino della Valle Maggia,
situata nella Svizzera italiana, ove la società Ofima, di Locarno, ha
realizzato una serie di invasi artificiali, opere di presa e centrali
idroelettriche che costituiscono nel loro insieme la principale fonte di approvvigionamento
energetico del Canton Ticino.
L’analisi del problema verrà affrontata con l’ausilio di AQUARIUS, un
software di calcolo recentemente sviluppato alla Colorado State University
(Diaz et al, 2000) dedicato allo studio ed all’ottimizzazione delle risorse
idriche di sistemi caratterizzati da un insieme di attività, anche in
competizione tra loro, che richiedano l’utilizzo dell’acqua.
La prima parte del lavoro è finalizzata alla descrizione della rete in
esame e dei componenti che la caratterizzano, affiancata da una ricerca di
tutti i dati che si possono rendere utili nella fase di studio, a partire dalle
caratteristiche tecniche del sistema, le serie storiche delle grandezze
misurate dalla società concessionaria delle infrastrutture ed i dati idrologici
raccolti nel tempo dalle stazioni meteorologiche situate sull’area d’interesse.
La seconda parte della tesi, di carattere più applicativo, viene invece
strutturata in due fasi:
1. la prima punta a schematizzare e simulare il funzionamento della rete
esistente attraverso il software menzionato, per confrontare in seguito i
risultati ottenuti con i corrispondenti dati misurati nel medesimo periodo di
tempo (1997-2003).
2. Nella seconda fase vengono variate alcune delle grandezze che
costituiscono i dati di ingresso del modello, con l’obiettivo di valutare la
risposta del sistema alle forzanti esterne e successivamente simulare possibili
scenari futuri. Le tipologie di scenario simulate sono tre e puntano a
verificare il comportamento della rete rispettivamente al variare dei volumi
idrici affluiti alle opere di presa, all’aumentare dei deflussi minimi vitali
rilasciati al corso d’acqua naturale e infine nell’ipotesi di una variazione
climatica che comporti un aumento delle temperature medie.
L’analisi dei risultati ottenuti ha permesso, non solo di effettuare
interessanti considerazioni sull’adattamento delle regole operative delle
componenti della rete al variare delle condizioni esterne, ma anche di
suggerire una migliore pianificazione delle risorse idriche nell’ottica
dell’ottimizzazione dinamica.